Fino al 27 marzo presso il museo dell'Ara Pacis “Il mondo sottosopra di Chagall”.
La mostra intende illustrare, attraverso una selezione di circa 130 opere tra dipinti e disegni realizzati tra il 1917 e il 1982, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, la sua straordinaria e personalissima rappresentazione del mondo, un mondo ”sottosopra”, in cui Chagall mette in atto un capovolgimento dell’ordinamento classico, sfidando nelle sue opere le leggi di gravità e creando una forte affinità con l’universo pittorico proposto dai Surrealisti.
La mostra intende illustrare, attraverso una selezione di circa 130 opere tra dipinti e disegni realizzati tra il 1917 e il 1982, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, la sua straordinaria e personalissima rappresentazione del mondo, un mondo ”sottosopra”, in cui Chagall mette in atto un capovolgimento dell’ordinamento classico, sfidando nelle sue opere le leggi di gravità e creando una forte affinità con l’universo pittorico proposto dai Surrealisti.
"Ebreo di origine russa e naturalizzato francese, Chagall rispecchia la profonda spiritualità della sua terra natia, la drammaticità e il nomadismo del popolo ebreo ma pure la raffinatezza francese e gli abissi aperti sull'inconscio dal surrealismo. Ne viene fuori una sorta di immenso e fiabesco circo in cui convivono gioie e tragedie mentre le presenze più disparate, sposi, rabbini, musicisti, asini, galli, carretti, orologi a pendolo e magari il pittore stesso, galleggiano liberi nell'aria lasciandosi andare alle più audaci acrobazie. Del resto, amava dire Chagall con quella bella faccia da eterno bambino, «non vorrei essere simile agli altri, voglio vedere un mondo nuovo». Fra i capolavori in mostra spiccano le tre tele «Resistenza», «Resurrezione» e «Liberazione», del 1937-52, provenienti dal Centre Pompidou, un trittico che originariamente costituiva un solo dipinto intitolato «La Rivoluzione». Chagall lo portò con sé durante l'esilio americano nel 1941 e poi decise di tagliarlo in tre parti per ricordare degnamente le sofferenze patite dal popolo ebraico durante la guerra. Caratterizzati da colori fiammeggianti e colmi di una luminosità degna di una vetrata, i tre quadri trasmettono poeticamente e drammaticamente tutta la dolorosa epopea di un popolo che si identifica nella Passione del Cristo crocifisso posto al centro di due opere. Qui il mondo sottosopra è quello dell'ingiustizia e della violenza che cancellano tutti i valori e minacciano la stessa dignità umana e la voce della vita."