Nightmare Before Christmas

Uno dei migliori film di Natale di tutti i tempi.
Film d'animazione del 1993 ideato e prodotto da Tim Burton ma diretto dall'altrettanto straordinario Henry Selick.
Realizzato con la tecnica stop-motion, è una favola nera che ci trasporta nel mondo della festa di Halloween abitato da mostri sorti da ogni genere di paura e leggenda.
Lì il re delle zucche Jack Skeletron, ormai stanco della solita routine e tormentato da un vuoto interiore, trova una nuova ragione di essere quando scopre il regno del Natale.
Con rinnovato entusiasmo creerà il suo Natale, con le conseguenze e i malintesi del caso.....
Rapirà Babbo Natale (qui definito Aragosta o Babbo Nachele in merito ad un gioco di parole nella versione inglese; infatti quando Jack sente il nome Santa Claus capisce Sandy Claws: quest'ultima parola vuol dire artigli) e si sostituirà ad esso consegnando regali dal gusto tenebroso che appartiene agli abitanti del regno di Halloween, ma non è meritevolmente apprezzato dai bambini che li ricevono.
Tra funesti presagi, rapimenti e liberazioni rocambolesche, Jack ritroverà la sua vera natura, la sua raison d'etre e, con rinnovato entusiasmo porrà rimedio ai suoi guai e ai suoi tormenti.
 Regia splendida, storia originale ed intrigante ed un caracter design singolare fanno di questo film un gioiello dell'animazione.
Splendida la colonna sonora che nella versione italiana è stata curata ed interpretata magistralmente da Renato Zero (ebbene si u_u).
Film da vedere e rivedere che spalanca le porte dell'immaginazione e lascia sempre il sorriso.
Qui di seguito vi propongo "Re del blu, re del mai" in cui Iack espone la sua amarezza e il suo vuoto esistenziale e "Cos'è?" dove scopre il regno del Natale.
Buona visione e, essendo in tema, Buone Feste.

Buon Natale

Auguri affettuosi di un sereno Natale.
Che questi giorni di festa siano lieti da trascorrere con le persone a cui si vuole bene e che ve ne vogliono altrettanto.
Un abbraccio, Mirage.

Gli Intoccabili

Film del 1987, diretto da Brian De Palma e con un cast d'eccezzione: Sean Connery (che con l'interpretazione del polizziotto Jim Malone guadagna l'Oscar), Robert De Niro, Kavin Costner, Andy Garcia.
Ambientato in una Chicago governata da Al Capone nel periodo del proibizionismo, narra la storia di Elliot Ness, l'agente del tesoro che con una cruenta lotta riuscì ad incastrare Capone.
Avvincente, Brian De Palma ci offre uno dei suoi migliori film in cui la splendida regia è supportata da altrettanto bellissime recitazioni.
L'atmosfera poi è valorizzata magistralmente dalle superbe e talvolta inquietanti musiche di Morricone.
La fotografia è una vera gioia per gli occhi.
La scena più famosa è senza dubbio quella della carrozzina (omaggio al capolavoro di Ejzenstejn "La Corazzata Potemkin") dove la tensione e l'apprensione coinvolgono completamente lo spettatore.
Ma senza dubbio l'inizio del film è una sequenza magistrale che apre ottimamente questo capolavoro; un'inquadratura dall'alto e un testo brillante dove ci viene ben presentato il ruolo, il carattere e l'influenza di Al Capone.
Se ancora non l'avete visto dovete assolutamente provvedere al più presto; ma mi raccomando, questo è il tipo di film che più lo si vede, più lo si apprezza scoprendo ogni volta dettagli e particolari nuovi.
Qui potete vedere la famosa scena della carrozzina...

pensierini di Natale

Ed ecco giunto il momento degli scambi d'auguri fra colleghi.
Naturalmente con alcuni si è stretto un rapporto più amichevole anche al di fuori del contesto lavorativo , di conseguenza è d'obbligo (ma anche un piacere) fare i pensierini.
Dato che esco di casa solo per andare a lavoro (visto che sono ancora convalescente e fa davvero freddo), mi sono ingegnata con un prodotto mangereccio, il Pannocchio.
Ne ho fatte tante piccole porzioni in pirottini davvero carini comprati tempo fa all'Ikea, formando poi un pacchettino con tre pannocchini e due cioccolatini.
Spero siano graditi ai miei colleghi.

Cosa Adoro del Natale

Non so voi, ma personalmente adoro l'atmosfera natalizia.
In questo periodo dell'anno, sarà l'inverno o l'imminente festività, ci sono alcune semplice cose che, seppur nel loro piccolo, mi rendono felice:

1) Guardare i candidi fiocchi che cadono uno ad uno, mentre lentamente imbiancano il paesaggio, stando comodamente seduta a sorseggiare della squisita cioccolata calda, è senza dubbio uno dei momenti che preferirei trascorrere in questo periodo.Ogni anno spero che nevichi . . . . invano; almeno c'è la cioccolata calda con cui consolarmi (si lo so ..... sono golosa ).

2) Impacchettare regali; scegliere la carta con cui avvolgerli ed abbinarci nastri di vario genere, senza dimenticare eventuali adesivi teneri con cui dare un tocco finale.

3) Guardare, nel buio più completo, le luci dell'albero.
Lo so, può davvero sembrare una cosa stupida, ma da quando ero piccola quelle piccole luci intermittenti mi affascinano.

4) Ascoltare, e talvolta cantare (anche se con scarsi risultati) canzoni e musiche natalizie.
Spesso ho riflettuto sul potere coinvolgente che hanno i canti natalizi, hanno un qualcosa che non riesco a spiegarmi che ti spinge a non poterne fare a meno non solo durante le feste, ma addirittura per tutto l'anno....davvero sorprendenti.

5) Le serate con gli amici a giocare a tombola, inserendo sempre il tombolino come premio di giusta consolazione per l'eterno secondo, senza dimenticare il mitico 7 e mezzo in cui speri sempre ti capiti la matta, ma tremi al pensiero di fare banco.

6) Il Parrozzo, dolce che mia madre prepara solo a Natale e che bramo divorare.

7) Trascorrere la sera della Vigilia in famiglia.

8) Guardare Nightmer Before Christmas, il miglior film di Natale di tutti i tempi (almeno per me), in compagnia.

9) Mettere un bel nastro rosso intorno al collo del mio gatto.

10) Riempire le calze dell'epifania di dolciumi.

Il Barbiere di Siviglia

Rossini: Il Barbiere Di Siviglia

Il barbiere di Siviglia è un'opera lirica di Gioachino Rossini su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais.
Il titolo originale è Almaviva, o sia l'inutile precauzione.
Il libretto era stato già musicato l'anno prima da Francesco Morlacchi; Prima di lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio1816 al Teatro Argentina, a Roma, e terminò fra i fischi.
A provocarli, secondo i pettegolezzi dell'epoca, sarebbero stati gli impresari di un teatro concorrente, il Teatro Valle; secondo altri, la colpa fu di alcuni seguaci di Paisiello e della sua versione dell'opera.
Il solo annuncio che Rossini stava preparando una nuova versione del Barbiere di Siviglia aveva suscitato non poche polemiche, anche in considerazione del fatto che all'epoca Paisiello era ancora vivo.
Il fiasco della prima fu però riscattato immediatamente dal successo delle repliche, e l'opera di Rossini finì presto per oscurare la precedente versione di Paisiello.
Qui di seguito vi propongo la bellissima Overture, l'aria più famosa di Figaro "Largo al Factotum" e "Una voce poco fa" interpretata da Maria Callas.
Buon Ascolto.


Marie Antoinette

Sofia Coppola ci offre, forse, una delle interpretazioni più realistiche di chi doveva essere realmente Maria Antonietta.
Regina.....si, ma soprattutto un'adolescente, che si ritrova di colpo in un ambiente completamente diverso da quello in cui è cresciuta, stressata dalle continue pressioni materne e dalla corte, si sfoga come qualunque donna.....facendo shopping e mangiando dolci u_u.....
Un trionfo di colori in questo fresco ritratto accompagnato, magistralmente, sia da musica classica che da musica pop.
Diretto nel 2006, è considerato il terzo film della Trilogia sulla Giovinezza Inquieta (1999 - Il Giardino delle Vergini Suicide; 2003 - Lost in Traslation).
Tratto dalla biografia "Maria Antonietta: La solitudine di una regina" di Antonia Fraser.

Dopo tanto tempo (e sempre causa forzato riposo) ho preso in mano i pennelli e mi sono cimentata in un piccolo quadretto utilizzando colori acrilici.
E' la prima volta che uso questo tipo di colori, in genere preferisco l'acquerello e i pastelli.
Il soggetto è evidentemente mangereccio, dedicato a mio padre e alla sua passione per i funghi.
Spero vi piaccia.

Pancakes

Era da tempo che meditavo di provare a prepararli e, data la forzata permanenza in casa causa malattia, quando sono stata meglio mi sono messa ai fornelli.
Fra le miriadi di ricette lette sul web, ne ho scelta una a caso (mi son detta "tanto se non escono bene ne provo un'altra") e il risultato è stato ottimo *_*.
Per prima cosa ho preparato l'impasto e poi, con l'aiuto di un mestolino, ne ho versato un pò in un padellino antiaderente.
Ho aspettato qualche minuto e con l'aiuto di una spatola di legno l'ho rigirata.
Altri pochi minuti ed era pronta.
Ho continuato in questo modo finchè non si è finito l'impasto.
Ho disposto i pancakes nel piatto e al momento di mangiarli, ho versato sopra dell'ottimo sciroppo d'acero canadese.
Davvero ottimi.

Amicizia

Cos'è l'amicizia?

Apparentemente sembra una domanda semplice, ma non è facile spiegare questa semplice parola che racchiude in se quanto può avere di positivo una persona a noi cara.
Per me è innanzitutto sinonimo di fiducia.
L'amicizia vera inoltre è basata sull'affetto incondizionato, sul rispetto e sulla forza di sostenere gli altri sia nei momenti di gioia che, e soprattutto, nei momenti tristi o di bisogno.
Un vero amico è colui che è sempre sincero, che ha sempre un sorriso per gli altri ma sa anche essere categorico quando qualcosa non va.
Un amico ti fa stare bene in sua compagnia.
Se trovi un vero amico, trovi davvero il tesoro più prezioso.
A tutti i miei amici: "Vi voglio bene! Grazie del vostro affetto!"

Valzer con Bashir

Film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman.
"Una sera, in un bar, un vecchio amico racconta al regista un sogno che tormenta le sue notti: viene inseguito da 26 cani feroci. Tutte le notti, lo stesso numero di cani. I due concludono che sicuramente questo ha a che fare con la loro esperienza comune nell'esercito israeliano durante la prima guerra del Libano, all'inizio degli anni Ottanta."
E' questo il presupposto che spinge il protagonista, lo stesso regista, ad una ricerca del prprio passato.
"puoi dimeticare il passato, ma il passoto non si dimentica di te"
Assolutamente da non sottovalutare o relegare tra le seconde scelte.
Questo è un film drammatico, che mischia flashback, interviste, ricerca (quasi come un documentario).
L'animazione scarna e priva di fronzoli rende fluida la visione d'insieme e permette una maggiore concentranzione sui dialoghi.
La scelta di questa tecnica espressiva (l'animazione appunto) favorisce lo sviluppo dell'onirico nelle scene dei ricordi che, manipolati dallo stesso inconscio a scopo protettivo contro i traumi, ci trasportano in situazioni fra il reale e l'assurdo.
Permette, inoltre, allo spettatore la visione dell'intero film; cerco di spiegarmi meglio, se le stesse scene ci venissero presentate con attori reali, come situazioni reali, sarebbe difficilissimo non restarne impressionati fin dall'inizio anche quel tanto che basta per farci decidere di smettere di guardare; l'animazione invece ci permette, senza però lasciarci indifferenti, di arrivare fino alla fine.
Ed è proprio alla fine che le nostre emozioni e le nostre coscenze vengono smosse profondamente, quando improvvisamente dall'animazione ci ritroviamo vere e prorie immagini di repertorio.
Crude, prive di moralismo e di retorica, ma profondamente reali e schiaccianti.


Trasferimento

Salve a tutti.
Data la prossima chiusura di Splinder, ho deciso di proseguire il mio blog qui.
Quindi quello che prima era Mirage World ora è "Mirage Dream".
Spero di trovarmi bene in questa nuova sede e di continuare a condividere con voi.
Per quanto riguarda i post del precedente blog, non sono riuscita ad importarli quindi ne ripubblicherò man mano solo una parte.
A presto dunque e buona navigazione.

Tamara de Lempicka. La regina del moderno


Tamara de Lempicka. La regina del moderno” questo il titolo della mostra che fino al 3 luglio 2011 sarà ospitata presso il complesso del Vittoriano aRoma. Tamara de Lempicka, l’artista piu’ nota e amata del periodo Déco, simbolo delle istanze moderniste degli anni Venti e Trenta, viene presentata per la prima volta in questa mostra, a cura di Gioia Mori, attraverso un confronto diretto tra le sue opere e quelle dei suoi contemporanei.
Tamara de Lempicka, pseudonimo di Tamara Rosalia Gurwik-Górska, nacque a Varsavia il 16 maggio 1898 e morì a Cuernavaca il 18 marzo 1980.
Iniziò a studiare pittura alla Académie de la Grande Chaumiere e alla Académie Ranson con maestri come Maurice Denis e André Lhote. Qui affinò il suo stile personale, fortemente influenzato delle istanze artistiche dell'Art Déco, ma al contempo assai originale. Nel 1922 espone al Salon d'Automne, la sua prima mostra in assoluto.
In breve tempo divenne famosa come ritrattista col nome di Tamara de Lempicka.
Abituata a conversare in lingue diverse, la Lempicka ''parla'' con la stessa disinvoltura un esperanto artistico, mischiando linguaggi figurativi di varie correnti e radici: cubo-futurismo russo e francese, ''ritorno all'ordine'' italiano, ''realismo magico'' tedesco, ''realismo'' polacco. Una babele di elementi rielaborati in modo geniale fino a creare una ''lingua'' nuova, autonoma e individuale, dai caratteri accattivanti.
Pittrice cosmopolita, Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un’epoca, “i folli” anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva.
Considerando la vita come un’opera d’arte e sostenuta da una volontà ferrea di affermazione, Tamara coltiva il suo talento artistico, ma anche costruisce con cura la propria immagine di donna elegante e sofisticata, divenendo presto la protagonista stravagante della mondanità europea.


Chagall - Il mondo sottosopra

Fino al 27 marzo presso il museo dell'Ara Pacis  “Il mondo sottosopra di Chagall”.
La mostra intende illustrare, attraverso una selezione di circa 130 opere tra dipinti e disegni realizzati tra il 1917 e il 1982, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, la sua straordinaria e personalissima rappresentazione del mondo, un mondo ”sottosopra”, in cui Chagall mette in atto un capovolgimento dell’ordinamento classico, sfidando nelle sue opere le leggi di gravità e creando una forte affinità con l’universo pittorico proposto dai Surrealisti.
"Ebreo di origine russa e naturalizzato francese, Chagall rispecchia la profonda spiritualità della sua terra natia, la drammaticità e il nomadismo del popolo ebreo ma pure la raffinatezza francese e gli abissi aperti sull'inconscio dal surrealismo. Ne viene fuori una sorta di immenso e fiabesco circo in cui convivono gioie e tragedie mentre le presenze più disparate, sposi, rabbini, musicisti, asini, galli, carretti, orologi a pendolo e magari il pittore stesso, galleggiano liberi nell'aria lasciandosi andare alle più audaci acrobazie. Del resto, amava dire Chagall con quella bella faccia da eterno bambino, «non vorrei essere simile agli altri, voglio vedere un mondo nuovo». Fra i capolavori in mostra spiccano le tre tele «Resistenza», «Resurrezione» e «Liberazione», del 1937-52, provenienti dal Centre Pompidou, un trittico che originariamente costituiva un solo dipinto intitolato «La Rivoluzione». Chagall lo portò con sé durante l'esilio americano nel 1941 e poi decise di tagliarlo in tre parti per ricordare degnamente le sofferenze patite dal popolo ebraico durante la guerra. Caratterizzati da colori fiammeggianti e colmi di una luminosità degna di una vetrata, i tre quadri trasmettono poeticamente e drammaticamente tutta la dolorosa epopea di un popolo che si identifica nella Passione del Cristo crocifisso posto al centro di due opere. Qui il mondo sottosopra è quello dell'ingiustizia e della violenza che cancellano tutti i valori e minacciano la stessa dignità umana e la voce della vita."

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