Il Mago - Saga di Terramare

Il mago (A Wizard of Earthsea) è un romanzo di Ursula K. Le Guin, pubblicato nel 1968, primo libro della Saga di Terramare.

Il mondo di Terramare è un enorme arcipelago costituito da centinaia di isole. La magia fa parte di questo mondo, ma per poterla utilizzare bisogna possederne il potere dalla nascita e conoscere il vero nome di tutte le cose. E' attraverso la conoscenza del nome che i maghi detengono il controllo di cose e persone, e per questo tutte le genti aquisiscono il loro vero nome da un mago, attraverso una cerimonia solitaria. Per tutta la vita, quindi, le persone verranno conosciute con un soprannome, ma saranno libere di rivelare il proprio nome agli affetti più stretti o verso coloro cui ripongono molta fiducia.

Trama (tutta, se non volete spoiler potete leggere solo l'inizio): Protagonista di questo libro è un ragazzo di nome Ged, conosciuto come Sparviere, che dalla sua giovinezza scopre di poter comunicare con gli animali. Sua zia, una strega (paragonabili come ruolo a fattucchiere, hanno il potere ma le loro conoscenze magiche sono limitate perchè precluse agli studi di magia), ne comprende il potenziale e gli insegna i primi rudimenti della sua arte. Un giorno il villaggio dove vive viene attaccato da predoni, Sparviere crea un banco di nebbia che disperde e confonde i nemici salvando così l'intero villaggio. Le voci su quanto accaduto giungono alle orecchie del mago Ogion - il taciturno che lo prende sotto la sua ala e lo fa divenire suo allievo. Egli vede in Sparviere un enorme potere e, finito l'apprendistato, gli propone due vie: restare con lui o andare a studiare a Roke, nella più grande scuola di magia dell'arcipelago. Il ragazzo decide di andare a Roke dove accrescerà le sue conoscenze e il suo potere. Con essi accresceranno anche orgoglio e arroganza che lo porteranno ad eseguire una magia potrente, di cui non ne conosce appieno il significato, solo per pavoneggiarsi con i suoi compagni di corso. La magia apre uno squarcio che permette il passaggio di un'ombra che si avventa su Sparviere. Solo l'intervento dell'Arcimago (titolo conferito al mago più potente dell'arcipelago e capo della scuola di Roke) e il suo sacrificio permette la chiusura dello squarcio e la fuga della creatura. Ferito gravemente, Sparviere riuscirà a riprendersi, ma sul viso porterà le cicatrici delle ferite inflitte dall'ombra. Il senso di colpa lo attanaglia e l'ombra lo chiama a se, solo la potente magia che protegge Roke lo tiene al sicuro. Nonostante ciò riesce a diplomarsi e, come incarico, l'Arcimago decide di inviarlo su una povera isola per proteggere gli abitanti da un potente drago e dalla sua progenie. Non potendo sconfiggere direttamente il drago, egli cerca e trova nelle vecchie storie il suo vero nome al fine di poterlo dominare e costringere lui e i suoi figli a fare voto di non creare più problemi agli isolani. Sparviere subisce vari attacchi dall'ombra, non sapendo come sconfiggerla vorrebbe tornare a Roke, ma la magia che protegge l'isola spinge la sua barca lontano impedendogli di attraccare. Affidandosi al caso, si imbarca su un vascello diretto ad Oskill e, guidato da uno sconosciuto, si dirige verso il castello del Terrenon; la sua guida, però, è posseduta dall'ombra che, prima che Sparviere possa attaccarla, pronuncia il suo vero nome, privandolo così di qualsiasi facoltà magica. Sparviere è costretto a fuggire ma riesce a raggiungere il castello del Terrenon, dove viene soccorso e riprende le forze. Dopo aver scoperto che il Lord del castello vuole schiavizzarlo al suo volere, Ged scappa tramutandosi in falco. L'istinto lo riporta dal suo vecchio maestro, Ogion, che con i suoi consigli riesce a fargli trovare il coraggio necessario per dare la caccia all'ombra. La preda diviene cacciatore e parte per il largo verso i mari sconosciuti. Durante la traversata Sparviere si confronta nuovamente con la sua ombra e per un soffio non annega. Riesce a raggiungere una piccola isola, un lembo di terra abitato solo da due persone anziane, un uomo e sua sorella, che vi hanno vissuto così a lungo da aver dimenticato che esiste un mondo esterno popolato da altre persone. Riacquistate le forze, costruisce un'altra barca con l'aiuto della magia e il giorno della partenza riceve dalla coppia un monile mezzo rotto in dono. Tornato in mare, incontra Vetch (il suo unico amico nella scuola di Roke) che lo aiuta a rintracciare l'ombra e a duellare con essa. Nonostante alcuni dei suoi insegnanti sostenevano che la creatura fosse priva di un vero nome, Ged scopre che in realtà essa non è altri che il suo lato di tenebra, essendo pertanto una parte di sé, lo chiama col suo nome riunendo così luce o ombra.

Ciò che notiamo subito sono due cose. La prima è che è indubbiamente un romanzo di formazione. La crescita personale, la comprensione di sè, delle proprie debolezze, dei propri limiti e punti di forza sono la base su cui ruota tutto. La seconda è che la magia qui non si basa esclusivamente sul potere fino a se stesso e sulla spettacolarità, ma sulla conoscenza. Questa è acquisita attraverso studi approfonditi e anche noiosi dei veri nomi, ma gioca molto anche sulla conoscenza dell'io delle cose e delle persone il cui vero nome ne è la chiave. La costante lotta tra bene e male che in primis avviene nell'animo umano. Inoltre la magia è usata solo se necessaria (nessuno rassetta casa con la magia o per traslocare rimpicciolisce tutto per farlo stare in una valigia....) poichè ogni utilizzo può causare problemi all'equilibrio che governa il mondo. Questo ci riporta al concetto di familiarità che ho espresso nel post introduttivo.
Il personaggio principale è indubbiamente Ged, ma intorno a lui troviamo una schiera di individui, più o meno importanti, perfettamente caratterizzati. E intorno a loro un più che verosimile mondo.

La Saga di Terramare

 
La Saga di Terramare è una serie fantasy scritta dall'autrice statunitense Ursula Kroeber Le Guin.
Questa comprende i seguenti romanzi:
  • Il mago (A Wizard of Earthsea - 1968)
  • Le tombe di Atuan (The Tombs of Atuan - 1971)
  • Il signore dei draghi (The Farthest Shore - 1972)
  • L'isola del drago (Tehanu - 1990)
  • I venti di Terramare (The Other Wind - 2001)
  • Leggende di Terramare (Tales from Earthsea - 2001)
La serie ha per protagonista principale un mago di nome Ged, che seguiremo nella sua crescita e nelle sue avventure fino al quarto romanzo L'Isola del drago.
Ne I venti di Terramare invece, i protagonisti sono principalmente Therru e Arren (co-protagonisti de Il signore dei draghi e L'isola del drago).
Nelle Leggende di Terramare vi sono le storie di personaggi, eventi e luoghi appartenenti alla storia e ai miti del momdo di Terramare che nei precedenti romanzi vengono accennati.
Cartina del mondo di Terramare
Ciò che caratterizza questa serie è innanzi tutto, la creazione di un mondo verosimile e familiare nonostante gli elementi fantasy. Ciò che favorisce la sensazione di familiarità, sono i luoghi e le atmosfere che richiamano ricordi d'infanzia o retaggi del nostro passato storico, nonchè le verosimiglianze che legano i personaggi al loro vissuto, ai luoghi in cui vivono, ai comportamenti. La forza sta proprio nella caratterizzazione dei personaggi vari e completi, le cui descrizioni ci permettono di costruirne un'immagine vivida nella nostra mente, rendendoli così più reali e familiari. Ci ritroviamo ad amarli, odiarli, a ridere e penare con loro.
Il filone principale che lega tutti i protagonisti & co. è indubbiamente la crescita intesa sia fisica che personale, non a caso la saga si protrae nel tempo (iniziamo dalla giovinezza di Ged per rtrovarlo in età avnzata). Questa, è ottenuta attraverso il superamento di ardue prove, non senza sacrificio.
E' una serie che consiglio caldamente, e se all'inizio può sembrare di partire in sordina, successivamente fatichi a smettere di leggere.
Nei post successivi parlerò dei singoli romanzi in maniera più approfondita, poichè meritano.
Nel mentre vi faccio notare che la Le Guin ha vinto cinque premi Hugo e sei premi Nebula (considerati i massimi riconoscimenti per la letteratura Fantasy) ed è considerata una delle principali autrici viventi di fantascienza.
Trasposizioni cinematografiche:
  • Già agli inizi degli anni ottanta Hayao Miyazaki chiese alla Le Guin i diritti per creare un adattamento cinematografico animato del ciclo di Earthsea. Tuttavia, la Le Guin, non conoscedo il lavoro del regista e in generale il mondo dei cartoni animati, decise di rifiutare. Molti anni più tardi, dopo aver visto Il mio vicino Totoro, riconsiderò la sua decisione. Fu così che il terzo e quarto libro del ciclo di Terramare vennero usati per il film di animazione I racconti di Terramare (2005). Il film, tuttavia, venne girato dal figlio di Hayao, Goro Miyazaki, e la Le Guin non ne fu soddisfatta.
  • Nel 2004 fu prodotta da SciFi channel una miniserie per la TV dal titolo Earthsea. Anche in questo caso l'opera derivata dal ciclo non fu apprezzata dalla Le Guin.

Annunci che sanno di Miracolo...

Salve a tutti, è davvero tanto che non mi faccio viva su questa piattaforma. Non me ne vogliate. Era da un pò che meditavo di rifarmi viva ma non sapevo bene con cosa iniziare. Ed ecco che, leggendo fra gli annunci del Lucca Comix ho avuto un momento che in primis pareva un miraggio, rileggendo a bocca aperta si è trasformato in miracolo.
Una delle serie di cui vidi l'anime tempo fa, che avrei volentieri letto nel Bel Paese (soprattutto perchè il mio inglese basico non mi ha consentito di capire gran parte dei dialoghi specifici.....) e che allora mi pinse a comprare "La Principessa Splendente", finalmente verrà pubblicata in Italia dalla Goen.
Gli esperti avranno già capito che mi riferisco ad Himitsu - The Top Secret di Reiko Shimuzu.
Copertina del primo volume
Perchè ne agoniavo la pubblicazione in Italia?
Ve lo dirò più in là, magari mi rivedo la serie animata (Himitsu - The Revelation) e la commento così avrete un'anticipazione.
Comunque se vi piacciono i misteri, le introspezioni e i polizieschi, questo manga fa per voi.
A presto e lieta di ritrovarvi >_<
A tutti voi Auguri di Buona Pasqua
con affetto, Mirage

I Giardini di Marzo

I Giardini di Marzo
Il carretto passava e quell'uomo gridava "gelati!"
Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti
Io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
Il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti

All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
Io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
Poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli
E la sera al telefono tu mi chiedevi
"Perchè non parli "

Che anno è
Che giorno è
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani come vedi non tremano più
E ho nell'anima
In fondo all'anima cieli immensi
E immenso amore
E poi ancora ancora amore amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è

I giardini di Marzo si vestono di nuovi colori
E le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori
Camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti "tu muori"
Se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori
Ma non una parola chiarì i miei pensieri
Continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri

Che anno è
Che giorno è
Questo è il tempo di vivere con te
Le mie mani come vedi non tremano più
E ho nell'anima
In fondo all'anima cieli immensi
E immenso amore
E poi ancora ancora amore amor per te
Fiumi azzurri e colline e praterie
Dove corrono dolcissime le mie malinconie
L'universo trova spazio dentro me
Ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è.

Artist: Lucio Battista - Mogol
Album: Umanamente uomo: il sogno

NOVECENTO - Arte e Vita in Italia tra le Due Guerre

Fino al 16 giugno è esposta, presso i Musei San Domenico di Forlì,  la mostra "NOVECENTO - Arte e Vita in Italia tra le Due Guerre".

"Il Novecento ci ha messo molto a spuntare. L'Ottocento non poté finire che nel 1914. Il Novecento non comincia che un poco dopo la guerra"
Massimo Bontempelli, creatore della rivista "900"

La mostra si apre con uno dei massimi capolavori della pittura italiana, ovvero "La città ideale" (fine del XV secolo).
Seppur di prim'occhio può sembrare strana la presenza di questo quadro, una riflessione accurata sul concetto di modernità, di nuova arte, di nuova ideologia che portasse la concezione di un'era, di uno spazio e di una vita nuova, retta e ordinata secondo determinati canoni e criteri, ci apre la mente a ciò che può considerarsi ispirazione, faro, esempio, dopo il disordine causatao dalla prima guerra mondiale e alla fine delle avanguardie.
Inolte, è davvero una gioia per gli occhi ammirare da vicino questo quadro, con la sua perfetta prospettiva, la colorazione che ci rende una splendida illusione di tridimensionalità e il perfetto equilibrio degli spazi e delle cromie.
Subito dopo, quasi a voler fare una comparazione, troviamo il ritratto di "Silvana Cenni" (Felice Casorati -1922) in cui sono riassunti i concetti cardini che caratterizzeranno il primo dopoguerra.
"Una solida geometria di oggetti, una nuova classicità di forme"
 Carlo Carrà
La mostra esplora vari ambiti: architettura, pittura, scultura, design, moda, grafica, pubblicità; rievoca il clima che aprì le porte all'ideologia fascista, e alla sua influenza che portò alla ricerca di nuove espressioni artistiche, un'armonia tra tradizione e modernità.
Ma l'arte diviene anche propaganda, in un braccio di ferro tra comunicazione, sperimentazione e voglia di rinnovamento.
"Il compito dell'artista,, diviene quello di "inventare miti, favole, storie, che poi si allontanino da lui fino a perdere ogni legame con la sua persona, e in tal modo diventino patrimonio comune degli uomini e quasi cose della natura"
Bontempelli
In contrapposizione a ciò, troviamo un'area dedicata all'attulità dell'epoca.
Un affresco della quotidianità, in cui l'Italia era ancora un paese prevalentemente contadino.
Un percorso a tutto tondo, che di sicuro non delude.
Se avete la possibilità non potete assolutamente prerdervela, l'esposizione è molto ricca e ha bisogno del suo tempo per esseve visitata (due ore è il minimo), ma ne vale davvero la pena.

Bagel

In questi giorni, la neve imbianca timidamente il circondario per poi dileguarsi a mezzo dì.
E tra vento e gelo, ieri io e mia sorella ci siamo cimentate in cucina con una ricetta che meditavamo di fare da un pò.
Si tratta dei Bagel, un tipo di pane appartenente alla tradizione ebraica la cui forma è quella di una ciambella.
Caratteristica importatnte è nella cottura, infatti prima viene lessatto e poi finito di cuocere in forno.
Può essere arricchito da semi di vario tipo sulla superficie.
Noi abbiamo provato con semi di papavero e di sesamo.
Una vera delizia, anche se la prossima volta dobbiamo aggiungere un pò più di sale.


Durante la cottura in forno


Pronti da mangiare


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