DALI' - un Artista un Genio

Fino al 1° luglio è ospitata, presso il Complesso del Vittoriano a Roma, la mostra DALI' - un Artista un Genio.
Se avete occasione di passare a Roma, non potete assolutamente lasciarvela sfuggire.
Superate le prime due tappe che la sede crea similarmente per ogni esposizione (mi riferisco al video introduttivo ed alla sintesi degli elementi fondamentali che caratterizzano lo stile e l'arte dell'artista), ci si apre un viaggio coinvolgente.
Veniamo accompagnati lungo un corridoio composto da gigantografie di volti di Dalì in pose ed atteggiamenti singolari e peculiari dell'artista, al termine del quale entriamo in una stanza piena di schermi dove si alternano sperimentazioni cinematografiche e commenti dell'artista in modo da dover girare il volto diverse volte per seguire i cambi di schermo che sono sempre imprevedibili.
L'esposizione poi si sussegue im maniera classica, con le opere distribuite sulle pareti o in teche e degli spezzoni video di interviste o film in cui ha collaborato.
Quello che ho gradito particolarmente erano spiegazioni aggiuntive poste vicino alle opere portanti e più conosciute che aiutavano una maggiore comprensione per i profani o per chi ha una conoscenza non proprio approfondita, anche senza l'ausilio delle guide.
La semplicità espositiva ha favorito una migliore lettura delle opere.
Queste escono dal concetto stesso di opera d'arte per andare a contaminare cinema, teatro, moda, fotografia, packaging e publicità in uno scambio equo fra sperimentazione e comunicazione.
Indimenticabili le sue collaborazioni con Buñuel per il cortometraggio Un chien andalou, con Hitchcock per la scena del sogno nel film Io ti salverò, e con Elasa Schiaparelli che dettò la mado negli anni '30.
Persino Walth Disney ne divenne subito amico, causa anche la reciproca pasione per i baffi, ed iniziò una collaborazione per la produzione di un cortometraggio che però vide la luce molti anni dopo la scomparsa di entrambi.

Egocentrico, geniale e irriverente, Dalì fece della sua stessa vita, del suo stesso essere un'arte.
Egli affermava orgoglioso: "Il surrealismo sono io!".
Il pezzo che tutti vorremo portarci via? La vespa con la sua firma.

3 commenti:

Elena ha detto...

Purtroppo temo non riuscirò a visitare questa mostra, è un vero peccato perché Dalì è un artista che trovo estremamente stimolante, dotato di tantissime sfaccettature e stravagante al punto giusto da essere non solo un geniale creatore di opere d'arte ma una vera e propria icona della sua epoca.

Clyo ha detto...

Dalì è un personaggio che ispira simpatia ma anche inquietudine, non mi piace troppo, ma non avevo ancora visto il corto alla Disney e devo dire che non puoi staccare gli occhi una volta mandato in play. Apprezzo molto il sogno in "io ti salverò" e anche "un chien andaluse" anche se fanno venire i brividi.

Mirage ha detto...

@automaticjoy
E' sicuramente "l'icona" della sua epoca.

@Clyo
Dalì è sicuramente un personaggio controverso, difficile da amare a pieno, ma la sua arte è senza dubbio grande.


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