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sabato
marzo

Spielberg ci porta nella vita di un uomo non proprio perfetto che, senza rendersene conto, è diventato un eroe.
Uno spaccato della crudeltà dell'uomo e della banalità che assume il significato della vita durante la guerra.
Una carrellata di immagini rese magistralmente da una regia ineccepibile ed una fotografia senza pari.
Tutto il film è in bianco e nero, ad eccezione del cappotto arancio di una bambina e delle fiammelle di un paio di candele.
Il primo ci riporta alla morte, all'orrore della guerra che porta via con se ogni gioia, il secondo alla speranza e alla continuità della vita.
I titoli di coda mi piacciono in modo particolare, scorrono sulle strade fatte di lapidi con il cielo che si riflette nelle pozzanghere...bellissimo.

Narra di come l'industriale Oskar Schindler utilizzasse gli ebrei come forza lavoro a basso costo per incrementare i profitti e fare affari con i nazisti.
Successivamente diventerà il salvatore di oltre 1100 persone strappandole alla morte nei campi.
Le interpretazioni di Liam Neeson, Ben Kingsley e Ralph Fiennes (rispettivamente Oskar Schindler, l'ebreo Itzhak Stern e l'ufficiale tedesco Amon Göth) sono eccellenti.
Meritatamente pluripremiato, ha consacrato Spielberg fra i migliori registi.
"Colui che salva una sola vita salva il mondo intero"
2 commenti:
Lo vidi ai tempi della scuola e mi piacque, ma sinceramente ricordo molto poco dei particolari, quasi quasi lo metto tra le cose da riguardare.
Questo è uno di quei film che più lo rivedi, meglio cogli i dettagli.
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